Ia nel 1894, quando un foglio gettato in un cestino scatena il caso Dreyfus. Un ufficiale ebreo viene condannato ingiustamente per tradimento. L'intero Paese si spacca: da un lato i difensori della verità, dall'altro l'odio antiebraico. La battaglia per la giustizia esplode grazie a Émile Zola e il suo storico ''J'accuse!''. Ma la riabilitazione di Dreyfus arriverà solo dodici anni dopo, tra spari e insulti. Nel dopoguerra, gli ebrei francesi sperano in una piena integrazione, ma i ''Protocolli dei Savi di Sion'' e la crisi del '29 riaccendono i pregiudizi. L'elezione del socialista ebreo Léon Blum a premier scatena l'odio latente. E quando la Francia cade sotto l'occupazione nazista, il regime di Vichy non si limita a collaborare ma prende l'iniziativa con leggi razziali, rastrellamenti, deportazioni. Nel dopoguerra, la Francia preferisce dimenticare. Ma lentamente la memoria riaffiora, con libri, film, testimonianze. E infine, nel 1995, il presidente Chirac rompe il silenzio: ammette le responsabilità dello Stato francese. - Conduce Paolo Mieli Un programma di Alessandra Bisegna, Sara Chiaretti, Paolo Mieli Con la consulenza di Cristoforo Gorno
Ospite in studio il prof. Gilles Pecout Con la partecipazione di Alessia Amante Regia di Davide Frasnelli Produttori Esecutivi Novella de Gaetano Vitilde D'Onofrio