Isibili all'occhio umano, quante volte ci siamo messi sulle tracce della luce? Ce lo spiega una fisica che di luce si occupa in modo non convenzionale fra percezione visiva e opere d'arte: Elisabetta Baldanzi, dell'Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Al Museo Galileo di Firenze, con il curatore delle collezioni Giorgio Strano, vediamo poi come la luce, da oggetto di studio, sia diventata lo strumento per osservare l'universo e il mondo microscopico. A Trieste, presso i laboratori scientifici di Elettra Sincrotrone, con Lisa Vaccari, chimica e coordinatrice delle linee di luce, e Claudio Masciovecchio, fisico e responsabile di Fermi, scopriamo altri generi di luce, quella di sincrotrone e quella laser a elettroni liberi, che permettono in modi diversi di esplorare la struttura della materia. Con il fisico dell'Istituto Italiano di Tecnologia e dell'Università di Genova, Alberto Diaspro, approfondiamo poi gli scenari aperti da scienza e ricerca, mentre con il fisico Antonio Ereditato, professore emerito dell'Università di Berna, ma anche visiting professor all'Università di Yale negli Stati Uniti, e Mario Agio, ricercatore presso il laboratorio di nano-ottica dell'Università di Siegen in Germania, sempre rimanendo nel campo delle applicazioni della luce nella ricerca, ci parlano di nano-ottica quantistica, nano spettroscopia, acceleratori di particelle, luce muonica e luce neutrinica. - Un programma di Davide Coero Borga, Diego Garbati, Pino Roggero, con la collaborazione di Maria Agostinelli, Silvia Bencivelli, Giuseppe Cembalo, Pierluigi Pantini, Alberto Polimanti, a cura di Eleonora Ottaviani, Caterina Mazzuoli, progetto a cura di Diego Garbati, regia Alberto Polimanti, conduce Davide Coero Borga